Intervista a David Falchi

Ciao e Grazie per aver trovato il tempo di rispondere a questa intervista... 
Spero non ti spiaccia se ti do del tu.... 
Cercherò di farti domande che non siano banali, ma restare nella zona 'Spoiler Free' è difficile..... 

Devo fare una premessa: mi sono innamorata subito dei due protagonisti! 
E ogni volta che li ho ritrovati è stato amore immediato con la storia. 
Adoro il sovrannaturale e le storie che ne parlano, ma che trattino temi simili (cacciatori di demoni) ne conosco pochi/nessuno, quindi capirai la mia adorazione...o pazzia, vedi tu da che parte guardarla. Quindi perdonami già....

Prima di tutto, dicci qualcosa su di te....
Non c’è molto da dire. Sono un perugino trapiantato ormai a Roma da diverso tempo, anche se fatico ancora a perdere l’accento umbro. Non conduco una vita particolarmente avventurosa, al contrario del mio alter ego letterario, visto che passo le mie giornate tra conti e tabelle.

Visto il genere che scrivi immagino ti piaccia il sovrannaturale e ciò che lo riguarda, dai libri, film,....o ho sbagliato intuizione?
È una passione che mi porto dietro da quando sono piccolo, anche se c’è stato uno iato piuttosto lungo dall’università fino a qualche anno fa. Non so neanche il motivo (forse sono andato in overdose, chissà) fatto sta che quando mi sono avvicinato di nuovo al sovrannaturale è stato come riabbracciare un vecchio amico che non vedi da tanto. È stato allora che sono tornato all’altra mia passione: la scrittura.

Qualcosa che nessuno sa su di te, spara!
Ne dico addirittura due. La prima è che sono un amante del rugby, anche se non ho mai potuto praticarlo. La seconda è che sono un giocatore di scacchi letale... anche se in realtà le persone che mi sono vicine lo sanno eccome (e ormai si rifiutano di giocare con me, ma questa è un’altra storia).

Ok, torniamo sui binari: Cosa ti ha spinto a iniziare a scrivere?
Quando frequentavo il liceo già scrivevo qualcosa, ma onestamente non saprei dirti quale scintilla mi abbia fatto scattare l’estro creativo, ai tempi. Posso però dirti cosa mi ha spinto a ricominciare a scrivere. Ed è stata una semplice idea: e se un cacciatore di fantasmi avesse un fantasma con sé?
Se utilizzasse gli spiriti per risolvere i casi?

C'è più materiale reale o inventato nei tuoi libri? Esempio. Come le reliquie, gli esorcismi,....esistono (e sono frutto di ricerche) o li hai creati tu?
È un mix di entrambe le cose. Le proprietà dei materiali sono quasi tutte autentiche, così come alcuni rituali utilizzati da Kiesel. Dove non mi aiuta la storia procedo con la fantasia. E cerco di mischiare i due elementi il più possibile in modo da avere un risultato che per il lettore sia verosimile.

Da dove sono nati i due personaggi: Partiamo da Kiesel....
Forse – e qui devo fare un grosso sforzo di auto analisi, cosa che normalmente cerco di evitare – Kiesel è una sorta di rappresentazione di mio padre. Un tipo chiuso, molto razionale e anche parecchio solitario, con una volontà di ferro.


  


Come ti è venuta l'idea di Lerner?
Lerner è stato il punto di partenza, a pensarci bene. Uno spettro che accompagna un cacciatore di spettri. Lo chiama maestro, ma al tempo stesso vorrebbe liberarsi dalla sua prigionia. Quanto sia reale questa sua voglia di libertà è qualcosa che non è molto chiaro neanche per me, ma credo lo scopriremo nei prossimi romanzi. È la parte più estroversa di Kiesel, se vogliamo, quella più animalesca e giocosa. Per questo il loro rapporto funziona: i due si completano l’un l’altro.


Adoro il 'mondo' in cui vive, distorto ma appunto lo "specchio" del nostro...
Be’, lui non direbbe che è distorto. È semplicemente il mondo visto con i suoi occhi e per Lerner l’intera esistenza è solo caos.

A volte per scrivere ci si ispira anche a se stessi, può essere questo il caso? Quanto c'è di "Falchi" nei libri o nei personaggi?
In realtà cerco di essere il più possibile distaccato dalle vicende narrate e di viverle quasi da spettatore. È il modo migliore per godersi la storia anche dall’interno. Poi è ovvio che il lavoro di un autore rispecchi in qualche modo lati del suo vissuto e alcune delle sue idee, ma nel mio caso non è quasi mai una scelta cosciente.
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Questi due 'eroi' comparsi non solo nel romanzo "Nero Eterno", ma anche in un racconto "Un Assaggio di Dunwich 2" e in "Moon Witch 5". 

Iniziamo dal principio: "Nero Eterno", il primo libro dedicato a questi personaggi così insoliti ma davvero interessanti.... Cosa ti ha ispirato? Come nasce la storia? Insomma, da dove sono venute fuori tutte queste idee per il romanzo....
Se riduciamo all’osso la questione, direi che quel romanzo nasce da una singola foto di una casa in un bosco. Sembrava una visione uscita da una fiaba dell’orrore. Considerando che già stavo ragionando sui trascorsi della coppia Kiesel/Lerner, è stato abbastanza semplice spostarli in loco per vedere come se la sarebbero cavata.


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Riguardo il racconto "Il Forno" (in "Un Assaggio di Dunwich 2"), per me è stato molto triste e malinconico....volevi puntare su quello?
Sai che quella è l’unica storia davvero auto biografica? Quando ero piccolo c’era questo forno che faceva quei dannati rumori. Nessuno capiva il perché. È stato davvero smontato e veramente una volta rimesso a posto ha ricominciato con quei suoni, come nel racconto. La mia fantasia da ragazzino ha creato la storia del topolino rimasto incastrato tra il mobile e la parete.
Quando mi è stato chiesto di scrivere una storia breve con protagonista Kiesel mi è tornata in mente quella vicenda e ho deciso di esorcizzarla così. Sì, sono d’accordo con te, è una storia molto malinconica, ma il piano originale non era esattamente quello. Tanto per farti capire quanto una storia alla fine vada per conto suo: all’inizio pensavo che sarebbe stato un racconto tendente all’ironico.

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"Moon Witch 5 - Il Ritorno di Rebecca": com'è stato legare questi tuoi personaggi ad una saga scritta a più mani? Considerando che è l'ultimo capitolo poi....
Per me è stato un incubo. Avevo chiesto di partecipare a Moon Witch sin dall’inizio, ma la mia candidatura in un primo momento è stata bocciata perché il progetto era già al completo. Fatto sta che un’autrice ha dato forfait a poco più di un mese dall’uscita dell’ultimo volume. Così sono stato ripescato e in pochissimo tempo ho studiato gli episodi scritti dagli altri autori e messo nero su bianco la mezza idea che mi frullava in testa sin dal principio. Tutto sommato è stata un’esperienza divertente, anche se mi sarebbe piaciuto partecipare a tutto il lavoro di gruppo.
 



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Ora, arriviamo all'ultimo: "Oltre il Nero dell'Anima" Prima cosa che salta all'occhio: perché Kiesel prende un assistente con sé?
È come se Kiesel abbia capito realmente quanto sia vicino ogni volta ad andarsene e non voglia che il suo sapere svanisca con lui. Credo sia questa la reale ragione per cui decide di portare il ragazzo con sé.

Anche qui domanda di rito: da dov'è venuta l'idea per scriverlo?
L’idea di base mi è venuta mentre lavoravo a Il Ritorno di Rebecca. Ero contento di poter proseguire su quei binari. Sarebbe stato bizzarro se Kiesel e Lerner avessero continuato a investigare sul sovrannaturale come se niente fosse accaduto. E credo che in questo modo si avverta meglio l’idea di un mondo in continuo divenire che procede di storia in storia ma che dà abbastanza informazioni da permettere anche al nuovo lettore di apprezzare un romanzo senza aver letto gli altri. Spero di esserci riuscito.

In questa storia ritroviamo gli inquisitori, come in "Moon Witch", con alcune differenze....
Esatto, anche l’ordine degli inquisitori è cambiato rispetto a Moon Witch, proprio per la questione del mondo in divenire di cui parlavo prima. Dopo essere stati fatti a pezzi dal ritorno di Rebecca Nurse, era naturale che ci fosse qualche variazione all’interno dell’Ordine. E il cambiamento ancora non è concluso. Mi piacerebbe avere modo di raccontarlo.

C'è molto mistero, occulto, ma anche indagini, indizi e piste che dovranno percorrere per trovare la soluzione....come un giallo. Avevi già tutto chiaro in mente o la trama si è modificata durante la scrittura?
Non proprio. Avevo in mente qualche scena chiave e una bozza di trama. Non sono un autore metodico, almeno da quel punto di vista, preferisco una storia che viva di vita propria. Fino all’ultimo non sapevo cosa ne sarebbe stato del nascituro e dei suoi genitori.


È interessante perché oltre i demoni c'è tanta parte umana, soprattutto nel finale....
Anche perché in questo caso il demone in sé ha origine umana. Lo stesso Kiesel si stupisce di quanto sia importante il fattore umano, nel bene e nel male. Credo sia uno dei temi portanti del romanzo.



Ho iniziato il libro senza sapere nulla, ma leggendo (poi) la trama anche questa è molto vaga (solo alla fine si capiscono tutti i dettagli)... Cosa vorresti dire in più, per incuriosire i lettori?
Innanzitutto spero che piaccia a chi ha già letto il primo. Per chi invece non lo ha letto, spero possa appassionarsi alle vicende di Marcello Kiesel e del suo bizzarro assistente. Credo che il mix urban fantasy / horror possa piacere ai fan di entrambi i generi.

.....l'ultima domanda non può che essere questa: Torneranno Kiesel e Lerner?
Kiesel e Lerner torneranno di sicuro a brevissimo in un racconto che uscirà a luglio su 20LINES. Questa volta avranno a che fare con un camerino stregato. Per quanto riguarda invece prossimi lavori, proprio in questi giorni sto mettendo insieme le idee per il romanzo seguente. Probabilmente si tratterà di un caso più classico, che permetterà di sbirciare anche nel passato dei protagonisti.


Grazie davvero per questa intervista, spero non sia stata noiosa e che spinga a conoscere questo mondo e questi personaggi unici e fantastici. 
Grazie a te per l’intervista e per i complimenti, mi auguro che parleremo ancora di Kiesel e Lerner. Ciao!


Se siete interessati alle Trame, cliccate sulle Copertine!
Le altre immagini sono state messe da me a caso, non avendo riferimenti illustrativi riguardo i protagonisti....

Per le (mie) varie recensioni, ecco i link:
Nero Eterno
Un Assaggio di Dunwich 2
Il Ritorno di Rebecca
Oltre Il Nero Dell'Anima 

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