Opinione: La sovrana lettrice, di Alan Bennett

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A una cena ufficiale, circostanza che generalmente non si presta a un disinvolto scambio di idee, la regina d'Inghilterra chiede al presidente francese se ha mai letto Jean Genet. Ora, se il personaggio pubblico noto per avere emesso, nella sua carriera, il minor numero di parole arrischia una domanda del genere, qualcosa deve essere successo. Qualcosa in effetti è successo, qualcosa di semplice, ma dalle conseguenze incalcolabili: per un puro accidente, la sovrana ha scoperto la lettura di quegli oggetti strani che sono i libri, non può più farne a meno e cerca di trasmettere il virus a chiunque incontri sul suo cammino. Con quali effetti sul suo entourage, sui suoi sudditi, sui servizi di security e soprattutto sui suoi lettori lo scoprirà solo chi arriverà all'ultima pagina, anzi all'ultima riga.

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Sinceramente per me è un enorme BOH!
Neanche un centinaio di paginette che scorrono veloci e che non lasciano nulla al lettore.
Una storia che parte interessante, ma che si sgonfia in fretta e lascia il lettore fra mille nomi e ragionamenti decisamente pomposi, quasi in modo arrogante. Ma attenzione, questa è la mia lettura.
Perché parliamo della Regina, prima di tutto. Una donna che ha dovuto fare sacrifici, sicuramente per tutta la vita, in quella vita che le è stata imposta dalla nascita, che in qualche passaggio la troveremo simpatica, in altri forzatamente simpatica, perché ammettiamolo: non si può parlar male della Regina, nemmeno per finzione, e quindi bisogna renderla al meglio persino in fantasia.
Cosa che non ho apprezzato.

In questo testo molto breve la Regina si trova per caso davanti ad una biblioteca ambulante e, per non fare la "maleducata" prende in prestito un libro di una persona che ha conosciuto. La cosa darà inizio ad una valanga che la metterà in contrasto con altre persone di corte che vorranno a tutti i costi impedirle di "cambiare". Perché?!?
Semplicemente perché la lettura inizia a catturarla e portarla all'ossessione che certa gente vede come "popolana" e non adatta ad una nobile come lei. Ci saranno sabotaggi per allontanare chi la aiuta a coltivare questo hobby, ci saranno manovre per farle sparire i libri,...il tutto per "non farla arrivare in ritardo" o "porre domande scomode", ecc.
Seriamente?

Sono andata a leggere alcune recensioni, entusiaste che ne vedono humor inglese e sottotesti assurdi, come il fatto che questa sia una metafora che la lettura porta chiunque, a qualunque età, ad essere sullo stesso piano (era un pensiero più elaborato, ma questo il succo).
Mi spiace, ma no.
Ho trovato il nulla. Un racconticino banale che si scorre rapido, ma che fa sbadigliare il lettore.
Speravo quasi in una storia tratta dal vero, di trovare La Regina fra le pagine, invece di un'invenzione palese e senza contenuti interessanti. Il finale poi...volevo lanciar via il testo!
Vi consiglio di farvelo prestare o andare in biblioteca, poi giudicherete se comprarlo o no, ma io lo sconsiglio.
Delusa.

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