Opinione: R'lyeh: Dal Profondo (Cthulhu Apocalypse Vol. 2), di Daniele Picciuti

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Nel mondo le cose sono cambiate.
C’è stata l’Apocalisse zombie, ma non è quello il problema principale per i sopravvissuti, o perlomeno non lo è più!

In una Milano post apocalittica, Mary e Shelley, le due indomite protagoniste, cercano di ricostruire la propria vita in una società di zombie redivivi vegani, che schifano gli esseri viventi e li trattano alla stregua di galoppini.
Mary e Shelley torneranno così a lavorare nel campo dell’editoria, presso la Zombie Press, rinata dalle ceneri di una grande e nota casa editrice italiana, come redattrici per scrittori vivi e non morti.
Ma nonostante la pace sia apparente, e il pericolo passato, lavorare gomito a gomito con gli zombie non è semplice, non quando gli umani sono obbligati a vivere nei ghetti e il timore che la situazione possa ulteriormente degenerare inizia a diventare una triste e pericolosa realtà. 


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Cthulhu Apocalypse è una serie di novelle autoconclusive e scritte da diversi autori che si svolgono nella stessa ambientazione di matrice lovecraftiana. Non è necessario leggere le opere in ordine di uscita anche se ovviamente aiuta a comprendere meglio il mondo creato dagli autori coinvolti nel progetto. 

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Chiedo scusa se ci ho messo così tanto a recensire!
Sarò breve, anche perchè l'ho letto a dicembre con la promozione Unlimited...ma ci tenevo a dire due cosette ugualmente! 

Un racconto che ha come precedente "Ritorno alla Mary Celeste" (scollegato dalla serie, sempre dello stesso autore, ovviamente...ma che non ho ancora letto) che presenta una continuazione di quella storia, infatti in alcuni punti ci sono piccoli cenni che ci fanno capire qualcosa, ma si ha la sensazione di essersi persi un pezzo. Mano a mano che si entra nel racconto però la sensazione svanisce e ci si immerge in questa avventura. Come dicevo ieri, sono racconti, purtroppo, separati e scollegati tra loro, quindi non c'è un filo conduttore vero e proprio; un dettaglio che fa perdere punti alla storia in generale. 
Ma resta una lettura veloce e piacevole, non male come singola.

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