Opinione: The Recovery (The Program 2.5), di Suzanne Young

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Sono passati sei mesi da quando il Programma è stato chiuso. Sei mesi durante i quali Michael Realm ha dovuto fare i conti con il devastante senso di colpa per aver resettato la memoria di molti pazienti… incluso quella della ragazza di cui si è innamorato. Non volendo aggiungere l’ennesimo rimpianto alla lunga lista che già lo tormenta, Realm giura a se stesso che rimetterà le cose a posto. Per questo rintraccerà tutti quelli che ha fatto soffrire, nel tentativo di restituire il passato che ha tolto loro… a partire da Dallas Stone, la sua ex ragazza.
Realm non è in cerca di perdono, né di redenzione… non è un eroe. Tutto ciò che spera è di riuscire a rendere i ricordi perduti ai loro legittimi proprietari, e così facendo di recuperare un pezzetto di sé. Quello più importante.


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 Un racconto breve e scorrevole, che riprende dallo stesso punto in cui si era chiuso il precedente volume, ma dal punto di vista di Realm.
Lui ha appena lasciato la valigetta a Dallas, contenente il suo passato, rivelandole finalmente che si conoscevano e stavano insieme. Ma si rimette in marcia per portare a termine ciò che si era prefissato per mettersi a posto la coscienza: dire a tutti coloro che aveva incontrato nella clinica chi fosse in realtà e ridargli, attraverso la loro cartella, i ricordi perduti. 
Una missione difficile, per cui chiede a James di venire con lui (visto che lo sta aiutando a trovare gli ex pazienti); tra i due ormai c'è un amicizia sincera e profonda, cosa che turba ancora Sloanne, ma nonostante questo lascia pertire James con Realm.

Una breve storia che ci fa entrare dentro la testa di Realm, capendo un po' di più la sua mente.
Un manipolatore, egoista, ma anche buono dentro, che vuole solo redimersi e ricominciare. 

Un bel racconto, per ora disponibile solo digitale, che consiglio di leggere a chi ha letto i precedenti volumi della saga.

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