Aspettando "Fine turno" di Stephen King: Bill Hodges

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Titolo: Fine Turno
Titolo Originale: End Of Watch 
Autore: Stephen King
Data Pubblicazione: 11 Ottobre 2016
Prezzo: 19,90€
Casa Editrice: Sperling & Kupfer








In un gelido lunedì di gennaio, Bill Hodges si è alzato presto per andare dal medico. Il dolore lo assilla da un po' e ha deciso di sapere da dove viene. Ma evidentemente non è ancora arrivato il momento: mentre aspetta pazientemente il suo turno, infatti, Bill riceve la telefonata di un vecchio collega che chiede il suo aiuto, e quello della socia Holly Gibney. Ha pensato a loro perché l'apparente caso di omicidio-suicidio che si è trovato per le mani ha qualcosa di sconvolgente: le due vittime sono Martine Stover e sua madre. Martine era rimasta completamente paralizzata nel massacro della Mercedes del 2009. Il killer, Brady Hartsfield, sembra voler finire il lavoro iniziato sette anni prima dalla camera 217 dell'ospedale dove tutti pensavano che sopravvivesse in stato vegetativo. Mentre invece la diabolica mente dell'Assassino della Mercedes non solo è vigile, ma ha acquisito poteri inimmaginabili, tanto distruttivi da mettere in pericolo l'intera città. Ancora una volta, Bill Hodges e Holly Gibney devono trovare un modo per fermare il mostro dotato di forza sovrannaturale. E a Hodges non basteranno l'intelligenza e il cuore. In gioco, c'è la sua anima.  Dopo "Mr. Mercedes" e "Chi perde paga", King ha scritto il capitolo conclusivo della sua trilogia poliziesca, nella quale l'autore, come ci ha ormai abituato, combina il suo senso della suspense con uno sguardo lucidissimo sulla fragilità umana.
Dalla trilogia di Bill Hodges sarà tratta una miniserie TV diretta da Jack Bender.



 Conosciamo meglio Bill Hodges
 
Io per prima non avrei saputo dargli un volto, visto che nella mia mente sono sempre astratti, ma non avrei mai immaginato che a farlo sarebbe stata una futura serie televisiva dedicata al romanzo.
Infatti la foto quì accanto è dell'attore Brendan Gleeson che interpreterà Hodges...per una volta posso dire che ci hanno azzeccato davvero.
Dovremo attendere molto prima della messa in onda (si parla del 2018), quindi al momento vi parlerò di lui come King lo ha descritto.
Se siete fan del "Re" saprete che spesso non si perde molto nelle descrizioni, infatti ho trovato quà e là (molto sparsi) qualche dettaglio vago su questo personaggio, viene dedicato più spazio alla sua mente, alla sua personalità,...al suo modo di essere.


Kermit William Hodges, un poliziotto ormai in pensione, che fatica ad abituarsi a questa vita da comune cittadino. Sovrappeso (con tredici chili di troppo), coi capelli sempre più radi...e con la fedele pistola del padre sempre in mano, pronto a farla finita.

L’ex poliziotto si rimpinza di quelle stronzate a colori quasi ogni pomeriggio, seduto in poltrona; sul tavolino accanto, la pistola che il padre usava da agente di pattuglia. Di tanto in tanto la solleva, sbirciando nella canna. Esaminando il foro buio e rotondo. Un paio di volte se l’è infilata tra le labbra, giusto per provare la sensazione di avere un revolver carico appoggiato sulla lingua e puntato contro il palato. Per farci l’abitudine, probabilmente.

Quasi un ex alcolista, ma non per scelta: destino beffardo a volte, ciò che ha distrutto la sua famiglia anni prima, ora quella voglia scompare facendogli passare la voglia persino di finire una birra.

Quando la bottiglia gli mandò all’aria il matrimonio, rifletté che probabilmente il quasi era superfluo. Grazie alla forza di volontà si diede un freno, ripromettendosi che avrebbe bevuto quanto cazzo gli pareva solo dopo quarant’anni di servizio: un numero impressionante, considerato che il cinquanta per cento dei colleghi andava in pensione dopo venticinque anni e il settanta dopo trenta. Peccato che ormai, raggiunto il traguardo, l’alcol non lo attiri più di tanto. Talvolta si costringeva a ubriacarsi, giusto per verificare di esserne ancora capace, ma da sbronzo si sentiva come da sobrio. Anzi, lievemente peggio. Davvero buffo.

Un po' un clichè, ma non fatevi ingannare. King può iniziare con qualcosa di semplice, quasi banale, ma tirarne fuori sempre qualcosa di unico, con la sua impronta.
Infatti, a smuovere le sue giornate pigre e, ormai, con quel pensiero fisso della canna della pistola, arriva una lettera dall'Assassino della Merchedes, un caso successo un annetto prima e mai risolto, nel quale indagava prima di andare in pensione.
Nella lettera piuttosto che un motivo per arrendersi e farla finita, come punta l'assassino, Hodges trova nuova forza, voglia di indagare e sbattere quel criminale dietro le sbarre.
Lui lo osserva, lo conosce, vuole qualcosa da lui...ma Hodges lo capisce subito ed è pronto a rimettere i panni del Detective per invertire quel gioco perverso. 
Un'investigazione alla "vecchia scuola", cosa in cui lui è bravo
 
Era da un po’ che non ragionava come un poliziotto, e da ancora più tempo che non si impegnava in un lavoro del genere: un tipo speciale di indagine forense che non richiede l’uso di macchine fotografiche, microscopi o particolari reagenti chimici. Però, non appena Hodges ci si mette di buzzo buono, riprende subito l’abitudine.

Si potrebbe definirla fortuna, ma c’è sempre un dettaglio in grado di avvicinarti alla persona che stai interrogando, e il suo successo da poliziotto era sempre stato legato all’abilità di riconoscerlo, almeno nella maggioranza dei casi. Un talento di cui Pete non è mai stato provvisto e che Hodges è entusiasta di veder funzionare ancora alla grande.

Mano a mano che le indagini proseguono, vedremo quest'uomo 'rinascere', togliendosi di dosso la polvere e ricominciare ad agire come un Detective. Ma resta una domanda mentre si prepara a dar la caccia a quell'assassino così furbo da esser scampato all'arresto per tutto quel tempo e averlo contattato sfidandolo:  
in quel rapporto, chi sarà il pesce e chi il pescatore?

Un personaggio interessante, mai prevedibile, che rende la narrazione avvincente e che fa venir voglia di leggere ancora un'altro capitolo per scoprire cosa avrà fatto, cosa sta per accadere,...insomma, King ci 'frega' ancora con la curiosità.
Intelligente, arguto, anche se vista la sua età per molte cose dovrà chiedere aiuto a persone più giovani e competenti di lui (per esempio rigaurdo la tecnologia); ma la sua mente è sempre attenta ad imparare e usare queste informazioni per la sua indagine.


Dopo questo primo capitolo in cui viene presentato ed è il nostro 'eroe', in contrasto col cattivo, ritorna nel secondo capitolo di questa trilogia, ma non subito, dovremo aspettare un po' prima che faccia capolino nella storia.
Sono passati quattro anni da quel concerto e la cattura dell'Assassino della Merchedes....e dall'infarto che gli ha quasi causato la morte. Con sessantasei anni e venti chili in meno, Hodges ha abbandonato le abitudini di prima rinnovando la sua dieta, il suo stile di vita e ricominciando a lavorare da privato in uno studio suo insieme ad Holly. In questo libro si troverà ad aiutare un ragazzino che si è messo nei guai per aiutare la sua famiglia, entrando in possesso di qualcosa rubato molto prima che nascesse. Ma ha sempre un 'tarlo' nel cervello: Brady Hartsfield, qualcosa gli dice che non è così malato come appare in ospedale da quando si è risvegliato dal coma...

Non vedo l'ora di scoprire come si evolverà questo personaggio nell'ultimo volume della trilogia, come affronterà il suo nemico e se riuscirà a vincere su di lui. Perchè, quando si tratta di King, nulla è prevedibile.

Dopo Devilishly Stylish che ci ha parlato della trilogia, non perdetevi le tappe successive che vi faranno conoscere meglio gli altri protagonisti;
La prossima è il 26/09 per conoscere Brady su Diario di una dipendenza



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