Opinione: Sword Art Online: Aincrad 1, di Reki Kawahara

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“Anche se questo è un game, non è affatto un gioco”
Non si può uscire prima di aver completato questo gioco, in cui Game Over significa morire per davvero… Comincia questo crudele Death Game che attira a sé circa diecimila utenti, ignari della terribile verità celata dietro a “Sword Art Online” (SAO), il primo Massive Multiplayer Online Role Playing Game di nuova generazione.
Kirito, uno dei giocatori, comprende subito quella verità e presto si distingue come Solo Player, un giocatore che non stringe alleanze con gli altri giocatori che combattono all’interno del gigantesco castello fluttuante chiamato “Aincrad”.
Kirito continua in solitudine la sua impervia impresa verso l’ultimo piano - il raggiungimento del quale costituisce l’unica condizione per il completamento del gioco - ma finirà con il formare un duo con Asuna, una celebre spadaccina.
Quell’incontro offrirà a Kirito l’occasione della sua vita…


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Premetto che non ho ancora visto l'Anime (omonimo) che ne hanno tratto.
Avevo iniziato a regalare questa serie a mio fratello l'anno scorso, perché lui l'aveva vista e voleva saperne di più (purtroppo la pubblicazione italiana è in pari col la versione animata, quindi è rimasto fregato, ma mi ha rassicurato che è davvero molto fedele perciò più avanti la recupererò);
visto che lui non legge praticamente mai, ma sa cosa mi piace, me l'ha consigliata, così ho provato a partire col primo capitolo per vedere com'era.

Ammetto che non mi immaginavo un romanzo così bello ed interessante, mi ha sorpresa moltissimo. Oltre la trama originale ed interessante (sto scoprendo solo di recente Anime/Manga e mi si sta aprendo un mondo!), il modo di scrivere ti cattura e ti trasporta dentro la storia.

Il protagonista è Kirito, un giovane amante dei videogame che, oltre ad aver provato in anteprima il gioco, quando i cancelli elettronici di "Sword Art Online" si aprono, non può far a meno di buttarcisi.
Questa piattaforma ha rivoluzionato l'industria, infatti è la prima interfaccia a regalare un esperienza completamente "reale", infatti per giocare basta mettere un casco che si connette alla spina dorsale e al cervello, portando ogni impulso direttamente nel gioco, lasciando il corpo "indietro" nel mondo reale immobile, così da non farsi male durante spostamenti, combattimenti o altro.
Purtroppo però la meraviglia di questo gioco si esaurisce in poche ore, quando i giocatori si rendono conto che non esiste un LogOut. Pensando ad un bug temporaneo, aspettano che qualcuno intervenga, ma vengono tutti portati in un enorme piazza dove viene rivelata loro la verità: ormai nessuno può più lasciare il gioco finché non sarà stata raggiunta la cima di "Aincrad" (ovvero, l'enorme torre in cui si trovano, che comprende 100 livelli a salire), permettendo così il LogOut a tutti.
Ma non è cosi semplice: per chi muore nel gioco è Game Over anche nella vita reale.

Passano due anni e ritroviamo Kirito che ha scelto di viaggiare e battersi da solo, senza aggregarsi a nessun gruppo (di cui ci parlerà durante le pagine), tranne per le battaglie contro i "boss" di fine livello, per poter continuare a progredire.
Dei diecimila utenti inizialmente partecipanti al gioco, ne sono rimasti meno della metà, ma si avvicina sempre di più la cima ed il 100esimo livello, Kirito deve tenere duro per poter tornare alla sua vita. Eppure qualcosa scombussolerà i suoi piani, portandolo a valutare alcune scelte che non pensava avrebbe mai compiuto, oltre a sfidare se stesso ed i suoi limiti per difendere chi ama, per portare fine a questo diabolico gioco.

Un libro uscito originariamente nel 2009 (temo solo nel 2014 da noi), ma che racconta una storia originale; davvero particolare come lettura, adrenalinica ed interessante.
Sono curiosa di scoprire come continuerà la storia che, appena avrò tempo e pazienza, continuerò.
Nel frattempo, magari avrò iniziato a vedere l'Anime, chissà.
Intanto, lo consiglio, anche se è un po' difficile da trovare (soprattutto il primo volume avevo faticato).
Pensateci...

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